venerdì 24 luglio 2009

Tre giorni indimentcabili....




Paolo vive. Questo lo slogan, il grido, il sentimento della manifestazione a Palermo, esattamente come ha ribadito Salvatore nell’intervento di apertura della giornata del 19 luglio. Paolo vive e continuerà a vivere in noi e con noi grazie a tutti coloro che gli hanno riservato un posticino speciale nel loro cuore e si impegnano, ancor prima con i fatti che con le parole, a dare un seguito al gran patrimonio culturale e morale eriditato dal nostro giudice.Quest’anno per la prima volta tutti i “pezzetti” di Paolo sparsi per l’ Italia si sono ritrovati, tutti insieme , in via D’ Amelio pronti a riappropriarsi di ciò che ingiustamente gli è stato sottratto. Per la prima volta è stata risparmiata la consuetudinaria passerella delle autorità. Quest’anno vi hanno rinunciato a priori, temendo una certa, seppur pacifica, contestazione. Hanno avuto paura, hanno avuto vergogna. Vergogna di mentire ancora una volta, vergogna di ribadire delle sempre più palesi bugie.
Chi c’era al castello Utveggio il 19 luglio 1992? Come faceva Contrada a sapere, solo dopo pochi istanti della riuscita l’attentato, quando ancora l’Italia non aveva nemmeno capito cosa fosse successo? Perchè il prefetto Iovine ha lasciato giacere in un cassetto il provvedimento che richiedeva l’istituzione della zona rimozione in via D’ Amelio? Come si può assolvere il cap. Arcangioli dopo che, con passo spedito e sicuro si allontanava da via D’ Amelio con in mano la borsa contenente l’ agenda rossa di Paolo? Dov’è finita quell’agenda? Come fa Mancino, oggi presidente del Csm, ad affermare di non ricordare di aver incontrato Paolo Borsellino il 1 luglio 1992, come testimoniato dal pentito Mutolo e dall’agenda grigia dello stesso Paolo?Domande scomode, imbarazzanti, ma non certo quanto le verità annesse e omesse. Ho letto di una manifestazione flop, da parte di una stampa sempre più asservita al potere che quando non può occultare le notizie allora le mistifica. Ho letto di una manifestazione non riuscita, di una via D’ amelio vuota… Tutto falso!Hanno finto di non vedere perchè faceva comodo così, a loro ed ai loro capi. La manifestazione innanzitutto è riuscita nel suo intento principale, ossia quello di impedire l’ennesime profanazione di un luogo sacro per tutti noi. Siamo riusciti a proteggere con la sola forza dei nostril corpi, delle nostre idee il nostro giudice dalle insulse ed ipocrite passerelle istituzionali.Si, è vero, c'era poca Palermo, c’erano pochi siciliani. Questo fa male. Fa male vedere che proprio coloro che hanno subito sulla loro pelle questa grande perdita non c’erano. Hanno già dimenticato? Dov’è finita tutta quella gente che il giorno dei funeral di Paolo sfogava tutta la sua rabbia contro tutti i politici accorsi a Palermo? Dov’è finita quella gente, che proprio in quel giorno, invocava il nome di Paolo, quasi come ad implorarlo di non lasciarli da soli? Dove sono??? Paolo non li ha mai abbandonati, lo stesso non si può dire di loro. Domenica non c’erano a invocare il loro giudice, non c’erano a ricordarlo. Da Palermo ci si aspettava una forte risposta che purtroppo non c’è stata, o quanto meno non è stata adeguata. E allora il colore rosso che ha caratterizato la manifestazione, oltre ad esser il colore dell’agenda sottratta al nostro giudice, è anche il colore di cui Palermo si è voluta spontaneamente vestire in questo doloroso giorno, il colore rosso della VERGOGNA.C’era però l’Italia, l’ Italia onesta che non dimentica, l’ Italia che non abbassa la testa ma resiste.Eravamo in tanti, giunti da ogni parte d’ Italia, gente straordinaria che ha sfidato il caldo e la fatica, ha rinunciato ad impegni personali, ha preso permessi da lavoro, ha accantonato lo studio per poter esser vicino al suo giudice. Abbiamo condiviso gioia, commozione, rabbia. Abbiamo urlato la nostra sete di verità e giustizia, ci siamo uniti e abbiamo fatto una solenne promessa al nostro giudice: non ci arrenderemo mai finché giustizia non ti sarà resa!Il 19 luglio 2009 è stata una data importante, la data di un nuovo inizio, di una nuova resistenza che parte proprio da quel luogo in cui si cercò di uccidere la speranza. Ringrazio tutti coloro che hanno donato alcuni giorni della loro vita al nostro giudice, porterò tutte queste persone nel mio cuore, certa di rivederli lungo questo cammino verso la verità e la giustizia.Li ringrazio per ogni sorriso che mi hanno donato, per ogni lacrima che mi ha rigato il viso, per ogni abbraccio che mi ha fatto sentire meno sola. Grazie ad ogni persona meravigliosa che ha permesso che tutto ciò fosse indimenticabile.Infine, un ringraziamento speciale va a colui che, facendosi portavoce delle idee di Paolo, è divenuto l’artefice di questi splendidi tre giorni dedicati al nostro giudice e ad i suoi angeli custodi.Momenti inscordabili che hanno lasciato nel profondo di ognuno di noi tracce indelebili e una certezza: mai permetteremo che tutti gli sforzi ed i sacrifici sostenuti da questo grande uomo siano stati vani…..Grazie Salvatore per tutto quello che hai fatto, fai e farai. Noi ti saremo accanto, SEMPRE.
Valentina Culcasi


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